Confini 13
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Roma, Milano, Pistoia , Genova, Trieste, Cosenza, Catania, Firenze Venezia-Mestre
novembre 2015 – settembre 2016
Confini 13 - la rassegna fotografica itinerante che ha per filo conduttore la fotografia al confine, in termini di linguaggio o di tecnica importati da altri media - ha già iniziato quest’anno il proprio ciclo espositivo
e arriverà a Milano presso Polifemo alla Fabbrica del Vapore dal 3 al 23 dicembre 2015.
Da 13 anni Confini seleziona ogni anno progetti di fotografia contemporanea e li propone in tutta Italia. Un network nazionale di associazioni e curatori, che non ha precedenti nel panorama italiano, ha permesso di formare una giuria qualificata e di utilizzare spazi espositivi riconosciuti per l’impegno che dedicano costantemente alla fotografia.
Attraverso un bando pubblico sul portale photographers.it selezioniamo artisti che nel loro percorso creativo utilizzano il linguaggio fotografico per indagare i confini, appunto, tra la fotografia e le altre forme di espressione artistica. Le scelte dei curatori si sono indirizzate in questi anni verso autori che - pur sfruttando tali contaminazioni - provengono da una formazione fotografica, ne privilegiano il linguaggio e riflettono sul mezzo. Una fotografia che non documenta e spesso non rappresenta il reale, ma riflette una dimensione personale e intima attraverso progetti composti da un numero consistente di immagini fisse bidimensionali.
Confini è la prova che la fotografia italiana è in continua evoluzione e che il suo livello ormai ha raggiunto standard internazionali.
Oggi Confini conta location e partner di grande rilievo nel panorama della fotografia italiana: Clelia Belgrado (VisionQuesT), Leo Brogioni (Polifemo Fotografia), Maurizio Chelucci (MassenzioArte), Fulvio Merlak (Sala Fenice), Francesco Tei (PhotoGallery), Fausto Raschiatore (CivicoCinque), Angelo Cucchetto (Photographers.it), Antonio Armentano (L’Impronta), Pippo Pappalardo (Galleria Luigi Ghirri); Denis Curti (Il Fotografo)
Partner che compongono anche la giuria che dopo un’attenta selezione ha scelto 3 autori fra i partecipanti al bando pubblico promosso da Photographers.it e due fra gli autori indicati dai curatori.
In particolare fra i partecipanti al bando pubblico (gli autori segnalati dalla giuria sono visibili a questo link), sono stati scelti per CONFINI13:
Viaggio in Europa di Luciano D’Inverno
Darkness di Luca Palatresi
Satori di Giovanni Presutti
A loro vanno aggiunti Silvio Canini con “Le città sommerse” e Alessandra Matia Calò con “NDT No Destructive Testing” come autori proposti dai curatori in giuria.
Viene inoltre assegnato il premio TDE al primo degli autori non selezionati con il portfolio Fiabe marine di Luigi Tosti che ha visto pubblicato il proprio lavoro sezione autore del mese sul sito di Confini
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Alessandra Calò “NDT – No Destructive Testing”
“NDT” è la dicitura che si appone sulle radiografie per mezzo di un timbro, così da certificare che il corpo radiografato non è stato alterato per il passaggio delle radiazioni. Significa che il metodo non ha danneggiato il campione, che la necessità di indagare non pregiudica l’integrità dell’indagato.
L’artista procede quasi alla maniera del radiologo ed esamina con lo stesso sistema il proprio albero genealogico, lavorando sui vecchi racconti e riallacciando antichi legami all’interno dell’album di famiglia.
Da questa rielaborazione ne viene fuori una visione offuscata, un ricordo disturbato e in alcuni punti accecato dal bianco della radiografia. Eppure vale la pena di indagare, senza alterare il campione di storie e gli strati di ricordi, guardarsi dentro quasi in controluce e ricordare le proprie radici prima di proiettarsi verso il futuro. E mentre si crea nulla si distrugge.
Alessandra Calò crea opere al confine tra fotografia e arte contemporanea, sperimentando nuovi linguaggi e avvalendosi della tecnica dell’appropriazione per un recupero memoriale. Tra i progetti cui ha lavorato: “Gli oggetti ci parlano” commissionato per i Musei Civici di Reggio Emilia e curato da Italo Rota; “Vite Senza Fine” un omaggio alle Officine Meccaniche Reggiane, commissionato per l’apertura del Tecnopolo e successivamente segnalato dalla giuria del Celeste Prize 2014. Vincitrice della sezione OFF di Fotografia Europea con l’installazione “Secret Garden”, nel 2015 viene selezionata dal comitato scientifico di Fotografia Europea e riceve l’incarico della produzione di un’opera per i 50 anni dell’ospedale cittadino, inserito nel circuito ufficiale del Festival Fotografia Europea. Alcune sue opere sono state pubblicate su importanti testate giornalistiche. www.alessandracalo.it
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Silvio Canini “Città sommerse”
“Città sommerse” è un ‘multiuniverso’ di mondi, stati di tempo, di spazio, di luce, ombra.
È un autoritratto. Ritratto di una coscienza sensibile, curiosa, intelligente in divenire, che sofferente, ribelle, apre le maglie del tempo e dello spazio, le dilata tanto da poterci guardare dentro senza sapere cosa cercare e trovare. Ritratto di un’anima che compie il viaggio nel corpo che la contiene, nella propria profetica memoria, nella propria creatività. Città sommerse, impenetrabili dalla ragione, percorse da personaggi magici, positivi, che vivono nel ‘non tempo’e nel ‘non luogo’ come la ‘balena’ . Silvio è la balena. Silvio un po’ Pinocchio nella sua ingenua bontà , un po’ Ulisse nel suo interminabile viaggio prima del ritorno a casa, un po’ Dante nel luogo intermedio che è il purgatorio, un po’ Giona il profeta ribelle…Silvio, nell’eterna ricerca di se’ stesso, sospeso tra cielo e terra, tra invisibile e visibile, tra realtà e fantasia. Natascia Rocchi
Silvio Canini è un artista poliedrico. Esplora con grande facilità e freschezza un’ampia gamma di soggetti. Parafrasando le parole di Roberta Valtorta, Silvio realizza una “smitizzazione” del momento decisivo, permeando le sue immagini di concetti e sentimenti che conducono l’osservatore in una visione personale e non oggettiva di quanto viene catturato dall’obiettivo. Nel 2014 è autore dell’anno Fiaf. www.silviocanini.it
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Luciano D’Inverno “Viaggio in Europa”
L’idea di fare questo mio viaggio nella rete, nasce da una serie di considerazioni relative al mondo delle immagini che ormai, ci arriva da ogni parte del Globo. Attraverso ogni mezzo di comunicazione dell’era digitale, questi si fissano sulla retina dei nostri occhi per poi scomparire per sempre, lasciando al nostro interno fantasmi del mondo moderno. Un’ altro elemento che ha giocato a favore di questo progetto, è stato il luogo “chiuso”, nel quale trascorro la maggior parte del mio tempo, con gli occhi diritti difronte al monitor, alle prese con fotografie di oggetti preziosi. Così sospeso nella tensione di un rapporto interno-esterno, sono entrato in un processo di immaginazione, attraverso il quale si esprime il desiderio di percorrere l’intera Europa, Ho preso in considerazione immagini che ognuno di noi scatta quando viaggia, gli ho dato una nuova luce, le ho mescolate con altre immagini, fino a raggiungere il luogo che si era formato nella mia mente.
Luciano D’Inverno è nato ad Acerra il 16 03 1967, vive e lavora a Napoli. La sua ricerca è tesa ad indagare la fenomenologia dello sguardo nella visione dello spazio contemporaneo. Parallelamente si occupa di fotografia pubblicitaria. E’ autore di “vesevo” ed. IntraMoenia e di “Campi Flegrei”, con testi di Ennery Taramelli, il lavoro viene presentato al PAN (Palazzo Arti Napoli). Ha esposto in diverse personali e collettive tra le più recenti “Vita fantasma”, “Fabbrica del vapore”, e “viaggio in Europa” alla galleria Area24 Araki, D’Inverno, Yokosuka, Zaza e alla Biennale di video fotografia contemporanea a cura di Sabrina Raffaghello. E’ rappresentato dalla galleria Sabrina Raffaghello Contemporary Art. www.lucianodinverno.com
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Luca Palatresi “Darkness”
Paris, 28 Aprile 1881
“Di messieur Vrignaud non si ha più notizia da oltre un mese. Esattamente da quando entrai nel suo studio per osservare la sua ultima invenzione: a prima vista aveva tutto l’aspetto di una di queste moderne macchine per fotografie. Ma era molto di più. Il professore era riuscito a modificarne l’alchimia con cui la luce imprimeva le lastre. Ora, il marchingegno diabolico, ritraendo un soggetto ne avrebbe catturata l’anima. Io da uomo di fede mi guardo bene di credere a certe diavolerie, ma (il Signore mi perdoni) quanto vedo davanti a me mi lascia senza parole. Questo che vi mostro è il contenuto del plico ricevuto stamane, assieme ad una carta autografa di Vrignaud scritta venti giorni fa che recita: - Caro Marcel, a voi uomini di spirito il compito di guardare l’anime altrui. Il mio occhio più non vede in tanta oscurità…- ”
Marcel Chartier
Luca Palatresi. Nasce a Fucecchio (FI) il 28 Aprile 1978. Inizia a fotografare a 17 anni. Nel 2002, diventa fotografo professionista, free-lance nel settore moda e advertising. Alcune Mostre e riconoscimenti in Italia e all’estero: Lucca Digital Photo Fest; il Premio Arte Laguna, OCHO con Rojo Magazine a Barcelona, “I saw the light!” al Museo Piaggio, “Darkness” a Pietrasanta ed Arezzo. Nel 2005 crea in Toscana il festival FOFU Phot’art, di cui è ancora direttore artistico. Ha curato le mostre monografiche di Franco Fontana, Gian Paolo Barbieri, Letizia Battaglia e nel 2011 la più grande esibizione in Italia di Storm Thorgerson. www.lucapalatresi.com
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Giovanni Presutti “Satori”
Satori: l’estetica di una bellezza imperfetta
Attraverso una sequenza di dieci immagini, Giovanni Presutti indaga il concetto di satori: termine che dà il nome al progetto fotografico e che indica l’istante di illuminazione nella tradizione del Buddismo Zen. E proprio la profondità del tema e le tecniche di ripresa e postproduzione dell’artista fanno sì che semplici soggetti naturali, fiori e piante, debbano essere apprezzati non più come materiale per genuini lavori di carattere reportagistico, ma come opere dalla forte impronta filosofica. L’autorialità emerge infatti dal voler riprodurre metaforicamente, con la vicinanza dell’obiettivo alle corolle variopinte, la modalità di fusione della religione orientale con i fondamenti del mondo. La pratica fotografica si fa pratica spirituale, e Presutti trasferisce la sua percezione cosmica nei primi piani che sanno cogliere realtà essenziali.
Noemi Pittaluga
Giovanni Presutti. Nasce a Firenze dove vive e lavora. Ha una intensa attività espositiva (tra i luoghi in cui ha esposto New York, Parigi, Londra, Los Angeles, Madrid, Mosca, Tel Aviv, Milano, Biennale Venezia, Rencontres d’arles) presso gallerie e musei sia pubblici che privati. Consegue molteplici premi e sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche. Pubblica su varie riviste tra cui Vanity Fair, Sette magazine e l’Espresso. Ha pubblicato il libro “Mirror” (2008), l’ebook “Eolo” (2014) e il libro Contemporanea (2015). Fa parte del collettivo Synap(see). www.giovannipresutti.com
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Confini 13
In mostra dal 3 al 23 dicembre 2015
Inaugurazione: mercoledì 2 dicembre 2015 alle ore 18.30
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18 (orario continuato), sabato e domenica chiuso
Ingresso libero
Polifemo | La Fabbrica del Vapore
via Procaccini 4 | 20154 Milano
tel. 02.36521349
e-mail info@polifemo.org
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MEDIA PARTNER
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SPONSOR TECNICI
TDE Trasporti Dedicati Espressi
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DATE E TAPPE CONFINI 13
Roma > novembre 2015 > MassenzioArte
Milano > dicembre 2015 > Polifemo Fotografia
Pistoia > gennaio 2016 > MassenzioArte
Genova > febbraio 2016 > VisionQuest
Trieste > aprile 2016 > Sala Fenice
Cosenza > giugno 2016 > L’Impronta
Catania > luglio 2016 > Galleria L. Ghirri
Firenze > agosto 2016 > PhotoGallery
Venezia > settembre2016 > CivicoCinque
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