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Polifemo ha pensato e organizzato alcuni workshop con professionisti in grado di fornire gli strumenti per preparare, realizzare e diffondere un progetto fotografico. Specialisti in precisi settori della fotografia, con anni di collaborazioni importanti e prestigiose, che nel loro insieme formeranno un gruppo di docenti in grado di trasmettervi gli insegnamenti necessari per dedicarvi alla fotografia con un approccio professionale.
I polifemOLabs sono proposte di workshop singoli che possono diventare un corso: componete voi il vostro piano di studi in fotografia, a seconda delle vostre esigenze.
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I WORKSHOP
Saper guardare: sviluppare la capacità di lettura delle immagini con particolare riferimento al suo contenuto serve per acquisire una sensibilità fotografica personale e apprendere alcuni elementi necessari alla costruzione di un servizio fotografico. Docente: MARCO VACCA Fotoreporter dal 1990, dopo aver lavorato in altri ambiti della fotografia professionale ha prodotto storie su Israele, Iraq, Medio Oriente, Rwanda, Kosovo, Sud Sudan, Darfur, Ciad, Ghana, Giappone, Emirati Arabi. Il suo reportage sulla carestia in Sud Sudan è stato premiato nel World Press Photo 1999. Laureato in filosofia e storia, vive a Milano. ISCRIZIONI CHIUSE
Etica e deontologia: nella pratica della fotografia, sia amatoriale che professionale, sorgono dubbi e incertezze sulla correttezza o sulla legalità del proprio operato: qui si forniscono strumenti per districarsi tra regole, etica, leggi e la propria coscienza. Docente: MARCO CAPOVILLA: fotogiornalista, ha lavorato per i principali periodici italiani e internazionali. E’ vicepresidente di Fotografia & Informazione. Insegna Etica, deontologia e Diritto d’autore al CFP Bauer di Milano, Fotogiornalismo nel Master in Giornalismo dello IULM, Visual Storytelling al Politecnico di Milano. ISCRIZIONE CHIUSE.
Progettare la narrazione: specifiche tecniche di immaginazione, rappresentazione e comunicazione di realtà materiali o virtuali, porteranno a esaminare i modi con i quali è possibile trasmettere agli altri le più varie immagini del mondo. Docente: DAVIDE PINARDI professore di Scrittura Narrativa all’Accademia di Brera e di Storytelling e Tecniche di Narrazione al Politecnico di Milano, è autore di romanzi, di libri per ragazzi, di sceneggiature per la televisione e per il teatro, di saggi che spaziano dalla narratologia alla politica. Uno dei massimi esperti italiani di tecniche di narrazione. ISCRIZIONI CHIUSE
Project Lab: un workshop creativo dedicato ai fotografi Editoriali e focalizzato su strategie professionali di Produzione e Photo Editing per aumentare l’impatto della presentazione dei propri progetti ad agenzie fotografiche e riviste. ISCRIZIONI CHIUSE
Portfolio Lab: un workshop dedicato ai fotografi editoriali che impareranno strategie professionali di Photo Editing per aumentare l’impatto della presentazione del proprio portfolio ad agenzie fotografiche e riviste. ISCRIZIONI CHIUSE.
Marketing Workflow:un workshop di un giorno intenso per coprire tutti gli aspetti del Marketing per fotografi con consigli e trucchi per la propria promozione. ISCRIZIONI CHIUSE.
Web Curation: dalla scelta della migliore piattaforma web e del migliore design per fotografi, a suggerimenti per il sito e l’editing online, questo corso trasforma i fotografi in direttori creativi del proprio lavoro. ISCRIZIONI CHIUSE.
Promotional Curation: strumenti di promozione, direct e online marketing, editing e copywriting: per un impatto reale sui potenziali clienti dei fotografi. ISCRIZIONI CHIUSE.
Docente: RAFFAELA LEPANTO photo editor e fotografa free-lance, ha lavorato per agenzie fotografiche e riviste per più di 16 anni. Dopo la sua collaborazione con l’agenzia Grazia Neri e con l’agenzia Emblema oggi lavora e vive tra Milano e Londra, dove svolge attività di coaching e consulenza per organizzazioni e fotografi.
Fotografia Documentaria: un workshop con un fotografo e una giornalista per identificare un tema interessante per la stampa, elaborarlo in maniera giornalistica e fotografica per poi proporlo alle riviste. ISCRIZIONI CHIUSE. Docenti: MIRKO CECCHI e CLAUDIA BELLANTE, Mirko ha viaggiato a lungo in Cina e Sud America documentando temi di interesse sociale e urbanistico ed è tra i fondatori del collettivo Habitat Project, una piattaforma di ricerca sui fenomeni abitativi contemporanei non convenzionali. Claudia è laureata in Scienze della Comunicazione, per cinque anni ha lavorato in una web tv di Milano per poi diventare freelance. Dal 2012 ha viaggiato in America Latina assieme a Mirko e i loro reportage sono stati pubblicati sulle principali testate italiane e straniere come Internazionale, Io Donna, National Geographic, Vice. Oggi vivono e lavorano tra Milano e Barcellona.
Fotografia editoriale: un workshop dove si lavora su commissione, “on assignment”, adattando il proprio linguaggio ad un commissionato, per realizzare con un photo walk, un racconto per immagini. ISCRIZIONI CHIUSE. Docente: ANDREA FRAZZETTA, cresciuto a Milano, dove ha studiato arte e architettura. Dopo la laurea si è dedicato alla fotografia editoriale fino ad arrivare a realizzare reportage commissionati in più di 50 paesi del mondo. Attualmente è un contributor di The New York Times Magazine e collabora stabilmente con National Geographic, Newsweek, Bloomberg BusinessWeek, The Times, The Guardian, Geo, Der Spiegel, D Repubblica, L’Espresso, Internazionale, Vanity Fair.
Fotografia di paesaggio e architettura: un workshop per apprendere metodologie e canoni della fotografia di architettura e paesaggio, con una fase operativa in cui gli allievi realizzeranno immagini personali in giro per la città. ISCRIZIONI CHIUSE. Docente: MARCO DAPINO, laureato in Disegno industriale presso il Politecnico di Milano, diplomato in Tecnica e Linguaggio Fotografico al CFP Bauer, ha collaborato durante la sua formazione con diversi fotografi e autori tra i quali Gabriele Basilico e Bruno Di Bello. Da diverso tempo porta avanti numerose ricerche fotografiche sul territorio.
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polifemOLABS
IMMAGINI, NARRAZIONI E ALTRE VIRTUALITÀ
tecnologie e tecniche per narrare
“Per un narratore, tutto trova verifica nell’occhio, organo che, alla fin fine, implica l’intera personalità, e quanto più mondo riesca a contenere. Implica il giudizio. Il giudizio è una cosa che ha origine all’atto della visione, e quando non parte di lì, o ne è scisso, allora nella mente esiste una confusione che si trasferirà al racconto”
(Flannery O’Connor)
La fabbrica delle narrazioni
di Davide Pinardi
Ma qual è la differenza materiale tra un vecchio muro di sassi e un reperto archeologico? E qual è la diversità tangibile tra un gesso buttato nel cestino di una scuola elementare e quello un tempo tenuto in mano da Galilei e ora diventato oggetto da museo? E ancora, quale l’elemento oggettivamente distintivo tra la scheggia di legno in un bosco e un venerato “frammento della Vera Croce”?
Da un punto di vista esclusivamente materiale non ci sono differenze. Né ora né, probabilmente, mai.
Se qualcuno non immagina che dei muri di sassi sono “archeologicamente significativi” quei muri di sassi sono semplici muri di sassi e non reperti archeologici: è la narrazione che ne facciamo che li rende tali, non la loro natura materiale.
Le vere differenze di significato risiedono dunque nel virtuale di quegli oggetti. In ciò che in essi non sono (se non lo si sa vedere) ma che al contempo sono (se lo si sa vedere).
La loro significatività risiede nell’immaginario in cui si collocano, nell’alone rappresentativo che li circonda, nella loro potenziale “aura evocativa”.
In una parola, la differenza tra una cosa qualunque e un oggetto specifico è nelle narrazioni di cui può essere protagonista e che per questo la possono avvolgono e permeare.
Sono le narrazioni che qualificano un luogo, un testo, un oggetto di design, un’opera d’arte ecc. Tutto ciò che si trova aldilà dei nostri sensi noi lo conosciamo attraverso narrazioni che ci creano immaginario.
Un tempo si narravano fantastiche divinità antropomorfe alla guida delle sorti umane, oggi si narra la realtà con le ipotesi scientifiche: le forme delle narrazioni sono cambiate, la sostanza è la stessa. Noi viviamo e ci rapportiamo tra noi stessi e con il mondo attraverso la comunicazione di rappresentazioni: queste costituiscono gli spettacoli reali che si svolgono sul palcoscenico materiale della nostra esistenza. E questo è ancor più vero nella contemporaneità, che rende quotidiano l’immateriale, che produce ininterrottamente immaginario, che nella produzione di massa ricerca e produce continuamente narrazioni per ritrovare identità, qualità, specificità.
E’ da qui che nasce l’idea dei polifemOLABS.
Un luogo dove si insegnino – in modo trasversale – tutte le tecniche per la costruzione di ciò che bisogna far vedere e che ancora non si vede. Che insomma bisogna saper rendere visibile attraverso le tecniche più varie.
Uno spazio nel quale si rifletta sui fondamenti del narrare (le arti del Trivio medievali: grammatica – o meglio, sintassi - dialettica e retorica).
Ma soprattutto si implementino in pratiche concrete queste “buone pratiche”.
Dove si insegnino le tecniche di rappresentazioni e comunicazione quali che siano i mezzi per rappresentare e per comunicare.