LE MERCI: un mondo di
uomini, notizie, prodotti e oggetti per
inventarle, produrle, muoverle, venderle e
comprarle
ciclo
di mostre fotografiche personali a cura di
Polifemo
Settembre - Dicembre 2008
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Dopo
le rassegne di mostre fotografiche sul paesaggio
urbano "Riguardo le città" (2006) e sul ritratto
"Riguardo i cittadini" (2007) - svoltesi nella sua
sede a Milano presso la Fabbrica del Vapore -
Polifemo ha organizzato per il 2008 un ciclo di
mostre fotografiche aventi per tema "Le
Merci: un mondo di uomini, notizie, prodotti e
oggetti per inventarle, produrle, muoverle,
venderle e comprarle".
Un’iniziativa
nata per mostrare lavori di documentazione e ricerca
che, attraverso l'utilizzo di qualsiasi genere
fotografico, forniscano un'analisi di tutti quegli
oggetti e soggetti che in quest'epoca sottostanno
alle leggi del mercato.
Specifichiamo che non si è trattato di un
concorso ma di una selezione improntata
alla ricerca di autori poco conosciuti.
Le mostre dei cinque autori, selezionati tra i 90
che hanno inviato il loro progetto, avranno luogo
tra settembre e dicembre 2008, a
Milano presso la nuova sede di Polifemo alla
Fabbrica del Vapore in Via Procaccini 4.
I lavori scelti si differenziano per genere
fotografico e per approccio al tema proposto.
Ambra
Zeni ha condotto un'indagine sulle
abitudini alimentari mostrandoci diverse famiglie
italiane accostate al contenuto del loro
frigorifero: la metodologia di scelta e disposizione
delle merci racconta le persone forse meglio del
loro ritratto. Roberto
Raisoni e Patrick J. Acheson hanno
viaggiato tra paesaggi italiani, “sporcandoli” con
la presenza onirica, assillante e familiare di un
carrello della spesa, simbolo del consumismo. Naomi
Kohashi ironizza sulla
globalizzazione delle merci con un lavoro
autoprodotto di fotografia e grafica che imita il
brand di comunicazione di una multinazionale
dell'arredamento. Giovanna
Vitale assembla immagini di centri
commerciali facendoci entrare in quelli che sono
veri e propri templi del consumo, dove spesso non
scegliamo ma veniamo scelti dalle merci. Bérangère
Haëgy ci fa riflettere sulla
spersonalizzazione del lavoro con manipolazioni
digitali di immagini che trasformano i soggetti in
oggetti della produzione.
Le
cinque mostre, sia singolarmente che nel loro
insieme, consentono un’analisi di abitudini e
inquietudini, consce o inconsce, che riguardano il
modo di vedere e usare le merci, in una società dove
la parola consumismo appare desueta solo
perchè acquisita e fatta propria dalla maggioranza
delle persone, sia nel lessico che nel vivere
quotidiano.
INFORMAZIONI:
pol!femo > 02.36521349
>
info@polifemo.org
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